Archivio Ketty La Rocca

Archivio d'artista
Siena
L'artista

Ketty La Rocca è un’artista nata a La Spezia nel 1938 e morta a soli 38 anni a Firenze nel 1976. La sua vita è stata breva ma intensa, caratterizzata da un lavoro prolifico nell’ambito dell’avanguardia femminista fiorentina.

La ricerca dell’artista fu influenzata dalle teorie verbovisuali del Guppo 70 di Giuseppe Chiari – che lavorava sull’espressione di una modalità alternativa di iterpretazione linguistica diversa da quella diffusa dalla cultura dominante – e dagli scritti di Umberto Eco e Roland Barthes.

Ketty La Rocca esprimeva con le sue opere d’arte la polarità indivisivile tra l’identità del soggetto e le il suo linguaggio, un linguaggio che la società moderna ha reso alienante e finalizzato a ridurre l’individuo  in massa. L’atista è influenzata dalla Poesia Visiva – di cui un noto esponene contemporaneo è Emilio Isgrò – una corrente artistica attivista in cui il simbolo grafico viene utilizzato per la sua forte valenza metaforica e l’alfabeto viene considerato come immagine, per sottolineare la potenza invasiva del linguaggio visivo e delle parole diffuse dai mass media.

Tra le sue opere più note c’è Le mie parole e tu?, dove protagonista è il linguaggio del corpo, rappresentato dalla gestualità della mano, a cui si sovrappone la scritta “you” a indicare il bisogno dell’altro per qualsiasi comunicazione.

It’s not time for women to make declarations; they have too much to do and then they would have to use a language that is not theirs, within a language that is as alien to them as it is hostile so I can only say with an uncommon intimacy, as generous and desolate, but free space, that, code in hand as far as I’m concerned, I have all the flaws of women without having their qualities…
 

Archivio Ketty La Rocca

La documentazione del fondo relativo all'attività artistica di Ketty La Rocca dall'inizio degli anni Sessanta del Novecento a oggi è stata raccolta e conservata dall'artista stessa nel suo studio e, dopo la sua morte, sempre nella medesima sede, da suo figlio, prof. Michelangelo Vasta. Nel corso degli anni, l'archivio delle fotografie delle opere e dei negativi è stato oggetto di un lavoro di ordinamento. La restante documentazione è solo parzialmente riordinata.

Il fondo è costituito da materiali eterogenei che documentano le diverse fasi dell'attività artistica di Ketty La Rocca, dalle prime sperimentazioni di poesia visuale degli anni Sessanta agli ultimi lavori (tra cui le due importanti serie delle "Riduzioni" e delle "Craniologie"). Sono presenti all'interno del fondo - tra i vari materiali - cataloghi, opuscoli e inviti di mostre collettive e personali a cui ha preso parte Ketty La Rocca tra gli anni Sessanta e Settanta, materiali preparatori, manoscritti e dattiloscritti, corrispondenza relativa alla sua attività artistica ed espositiva e un'ampia documentazione fotografica delle opere, delle performance e delle mostre. Infine, si segnala la presenza di materiali documentari inerenti alla vita personale dell'artista (a partire dai primi anni Cinquanta), tra cui corrispondenze, fotografie e materiali biografici.

Opere

Abbiamo creato un sistema personalizzato di archiviazione, che tiene conto della varietà di consistenze delle produzione artistica di Ketty La Rocca. È stata, infatti, sviluppata una scheda scientifica per le sue performance in modo che si possano indicare tutti i dati in maniera ordinata in campi separati (elenco della messa in atto della performance indicando la data e il luogo, una descrizione in italiano e in inglese...). È inoltre possibile correlare la performance a altre opere ad essa legate e archiviate separatamente nel sistema quali ad esempio fotografie e video.

Le mie parole, 1973
Tecnica mista su fotografia
7 × 9 3/10 in | 17.8 × 23.5 cm

Archivio Ketty La Rocca

Archivio d'artista
Siena
L'artista

Ketty La Rocca è un’artista nata a La Spezia nel 1938 e morta a soli 38 anni a Firenze nel 1976. La sua vita è stata breva ma intensa, caratterizzata da un lavoro prolifico nell’ambito dell’avanguardia femminista fiorentina.

La ricerca dell’artista fu influenzata dalle teorie verbovisuali del Guppo 70 di Giuseppe Chiari – che lavorava sull’espressione di una modalità alternativa di iterpretazione linguistica diversa da quella diffusa dalla cultura dominante – e dagli scritti di Umberto Eco e Roland Barthes.

Ketty La Rocca esprimeva con le sue opere d’arte la polarità indivisivile tra l’identità del soggetto e le il suo linguaggio, un linguaggio che la società moderna ha reso alienante e finalizzato a ridurre l’individuo  in massa. L’atista è influenzata dalla Poesia Visiva – di cui un noto esponene contemporaneo è Emilio Isgrò – una corrente artistica attivista in cui il simbolo grafico viene utilizzato per la sua forte valenza metaforica e l’alfabeto viene considerato come immagine, per sottolineare la potenza invasiva del linguaggio visivo e delle parole diffuse dai mass media.

Tra le sue opere più note c’è Le mie parole e tu?, dove protagonista è il linguaggio del corpo, rappresentato dalla gestualità della mano, a cui si sovrappone la scritta “you” a indicare il bisogno dell’altro per qualsiasi comunicazione.

It’s not time for women to make declarations; they have too much to do and then they would have to use a language that is not theirs, within a language that is as alien to them as it is hostile so I can only say with an uncommon intimacy, as generous and desolate, but free space, that, code in hand as far as I’m concerned, I have all the flaws of women without having their qualities…
 

Archivio Ketty La Rocca

La documentazione del fondo relativo all'attività artistica di Ketty La Rocca dall'inizio degli anni Sessanta del Novecento a oggi è stata raccolta e conservata dall'artista stessa nel suo studio e, dopo la sua morte, sempre nella medesima sede, da suo figlio, prof. Michelangelo Vasta. Nel corso degli anni, l'archivio delle fotografie delle opere e dei negativi è stato oggetto di un lavoro di ordinamento. La restante documentazione è solo parzialmente riordinata.

Il fondo è costituito da materiali eterogenei che documentano le diverse fasi dell'attività artistica di Ketty La Rocca, dalle prime sperimentazioni di poesia visuale degli anni Sessanta agli ultimi lavori (tra cui le due importanti serie delle "Riduzioni" e delle "Craniologie"). Sono presenti all'interno del fondo - tra i vari materiali - cataloghi, opuscoli e inviti di mostre collettive e personali a cui ha preso parte Ketty La Rocca tra gli anni Sessanta e Settanta, materiali preparatori, manoscritti e dattiloscritti, corrispondenza relativa alla sua attività artistica ed espositiva e un'ampia documentazione fotografica delle opere, delle performance e delle mostre. Infine, si segnala la presenza di materiali documentari inerenti alla vita personale dell'artista (a partire dai primi anni Cinquanta), tra cui corrispondenze, fotografie e materiali biografici.

Opere

Abbiamo creato un sistema personalizzato di archiviazione, che tiene conto della varietà di consistenze delle produzione artistica di Ketty La Rocca. È stata, infatti, sviluppata una scheda scientifica per le sue performance in modo che si possano indicare tutti i dati in maniera ordinata in campi separati (elenco della messa in atto della performance indicando la data e il luogo, una descrizione in italiano e in inglese...). È inoltre possibile correlare la performance a altre opere ad essa legate e archiviate separatamente nel sistema quali ad esempio fotografie e video.

Craniologia
1973
X-ray on plexiglass and ink
70×50

Diario della donna che lavora
1964-65
collage
56×40

Fotografia dell'azione Le mie parole e tu?
Fotografia
32×26